Lifting del viso

Che cos’è il lifting del viso (face lift)?

Il sollevamento dei tessuti del viso con la chirurgia è uno degli interventi di ringiovanimento più efficaci. Con tale metodo di norma correggiamo il terzo inferiore del viso e il collo. Si tratta di interventi che comprendono dalla semplice rimozione della pelle in posizione anteriore alle orecchie, fino a interventi più complessi che portano al sollevamento strato per strato della parte inferiore del viso e del collo.

Un face lift moderno, efficace e duraturo deve necessariamente comprendere il rimodellamento degli strati più profondi formati dal tessuto connettivo e dai muscoli mimici. Soltanto lo spostamento, rialzamento e ancoraggio di tali strutture permettono l’eliminazione delle rughe più profonde del viso e del collo e l’aggiustamento dei lineamenti della mandibola e dei contorni del collo. Durante lo spostamento provvediamo anche a riempire le zone svuotate.

Nel contesto di un lifting facciale effettuiamo spesso tutta una serie di interventi che completano il risultato finale. Parti che si presentano contornate da eccessi di tessuto adiposo sottocutaneo (il doppio mento) vengono assottigliate con liposuzione e con lo stesso grasso si riempiono le parti caduche e vuote (guance, labbra). Il muscolo che sostiene la superficie anteriore del collo (platisma) può essere riposizionato in modo da funzionare come un corsetto interno che corregge le bande longitudinali sulla propria superficie, tipiche per i soggetti magri, e riduce il doppio mento. In conformità con le notizie recenti che riportano una progressiva perdita di tessuto scheletrico negli anni, rafforziamo secondo le necessità anche il mento o le guance, inserendo dei piccoli impianti.

Che tipo di anestesia è richiesta?

Per motivi di precauzione e pratici il face lift viene di norma eseguito in anestesia generale, mentre interventi che lasciano cicatrici più piccole si possono fare anche in anestesia locale.

Come procede l’intervento? Dove sono le cicatrici?

Prima di tutto è necessario che accanto all’analisi dei segni d’invecchiamento venga preparato un buon piano dell’intervento. Il taglio chirurgico seguirà il decorso naturale del solco che va dalla parte anteriore dell’orecchio, sotto il lobo auricolare e raggiunge il cuoio cappelluto subito dietro all’orecchio. La lunghezza della cicatrice dipende dal tipo d’intervento. Quando è necessario rimodellare anche la parte centrale del collo va effettuata un’ulteriore incisura sotto il mento. La pelle dei due terzi inferiori del viso viene sollevata rispetto al relativo strato sottostante, il muscolo aponeurotico superficiale (SMAS), anch’esso sollevato e rimodellato in modo da ripristinare la posizione originaria dei tessuti molli. Il grasso in eccesso viene eliminato, ovvero immesso nei punti che l’avanzamento dell’età ha reso atrofici. Si eliminano anche gli eccessi della pelle rilassata adattando la cute alle nuove linee del viso ringiovanito.

Che cos’è il lifting con cicatrice ridotta (MACS lift)?

Il mini face lift è l’innalzamento del viso con una cicatrice più corta. Pur essendo simile a quella lasciata da un lifting classico, si arresta già sotto il lobo auricolare. Il vantaggio è che non si nota in caso di cappelli raccolti o acconciature particolari. La convalescenza è leggermente più breve poiché è minore la superficie delle parti lese. Ciononostante anche la convalescenza dopo un face lift classico è relativamente veloce e quasi indolore. Una volta scomparse l’ecchimosi e l’infiammazione iniziali, nell’arco di una o due settimane, i segni dell’intervento diventano praticamente impercettibili. E’ una tecnica adatta a chiunque purché non presenti grossi eccessi di cute sul collo e viso.

Gli effetti sono duraturi? Continuiamo comunque a invecchiare dopo l’intervento?

Con un lifting del viso ne cancelliamo i segni dell’ultimo decennio. Ciononostante non possiamo fermare il tempo e l’invecchiamento prosegue il suo decorso naturale. Gli effetti dell’intervento tuttavia si conservano donandoci un aspetto comunque più giovanile rispetto a quello che avremmo avuto senza ricorrere alla chirurgia.

Possono gli interventi mini invasivi sostituire il face lift?

La chirurgia e gli interventi mini invasivi non si escludono reciprocamente. Per un risultato ottimale è spesso meglio impiegarne entrambi. Entrambi infatti presentano sia tanti vantaggi sia dei punti deboli e delle limitazioni. Dopo una certa età non possiamo più affrontare la discesa dei tessuti molli del viso, i solchi sotto il margine della mandibola, il doppio mento e le rughe profonde solo con i processi mini invasivi. I segni evidenti dell’invecchiamento della parte centrale e inferiore del viso, collo e palpebre possono venire efficacemente corretti soltanto con l’intervento. Le rughe del contorno occhi e della fronte invece si possono più facilmente cancellare con la tossina botulinica. Le guance e le labbra si possono mettere bene in risalto mediante riempimento con dei filler.

Qual’ è il decorso della convalescenza?

Dopo poche ore dall’intervento potete essere già dimessi, a volte invece si consiglia di rimanere in clinica sotto osservazione per una notte. Di norma i drenaggi non sono necessari. Durante i primi giorni dopo l’intervento è consigliato il riposo mantenendo la testa sollevata e l’uso di analgesici in caso di necessità. L’edema e l’ecchimosi scompaiono gradualmente nell’arco di una o due settimane. Già prima è sempre possibile ricoprire il livido con cosmetici. Le suture si tolgono dopo sette giorni dopo di cui si massaggiano le cicatrici con una crema grassa. Si consiglia di evitare movimenti eccessivi e di astenersi dall’attività sportiva per almeno un mese dopo l’intervento.

Quali sono i segni di un face lift non eseguito correttamente?

In questo tipo d’intervento è molto importante che il chirurgo pianifichi il tutto in modo accurato, considerando un vasto insieme di particolari tecnici che permettono di limitare in gran misura i segni più evidenti. L’aspetto più fastidioso può essere sicuramente quello da “vento nel tunnel”. Il viso assume un’espressione come quella causata da una forte raffica di vento oppure sporgendo la testa fuori dal finestrino del treno. Il volto risulta eccessivamente appiattito con gli angoli della bocca e le guance troppo tirate indietro, verso le orecchie. In passato tendevano a esagerare col tirare la cute. Nuove ricerche invece hanno dimostrato che nell’invecchiamento oltre alla ptosi dei tessuti vanno considerate anche perdite di volume in molti punti cruciali del viso. Oggi si evita ormai di “tirare” la pelle optando piuttosto per un riposizionamento dei tessuti molli nella loro posizione naturale e un eventuale riempimento con tessuto adiposo proprio. La pelle in eccesso va infine rimossa e sempre evitando di tirarla viene innestata in posizione anteriore alle orecchie. Questo procedimento garantisce dei segni praticamente invisibili, mentre uno stiramento di pelle portava spesso a cicatrici poste in risalto dalla tensione e quindi più evidenti.

Un altro rischio è che il lobo dell’orecchio venga accidentalmente un po’ spostato in direzione della mandibola. Nell’intervento bisogna essere minimamente attenti a ogni piccolo dettaglio. Esistono dei piccoli trucchi su come consolidare la posizione del lobo garantendo il mantenimento della forma dell’orecchio e come praticare accuratamente l’incisura nella parte posteriore delle guance e dietro l’orecchio facendo attenzione a non influire sulla linea dell’attaccatura dei capelli. Le cicatrici saranno nascoste all’interno delle pieghe naturali.

Quali sono le possibili complicazioni?

Come in qualsiasi intervento chirurgico anche in un lifting facciale si possono verificare delle complicazioni. Con un’attenta progettazione dobbiamo ridurre tale probabilità al minimo, ma spetta soprattutto all’abilità del chirurgo la capacità di risolvere prontamente eventuali problemi. Per questo tipo d’intervento gli inconvenienti più frequenti sono l’emorragia e la formazione di ematomi subito dopo, o nei primi giorni che seguono. Si presentano come infiammazione, rigonfiamento sottocutaneo e dolore. Sanguinamenti sono più probabili in soggetti con elevata pressione sanguinea, perciò è importante mantenere sotto controllo tale parametro anche dopo l’intervento. A volte si rende necessario arrestare l’emorragia ed eliminare l’ematoma con una piccola incisione, altre volte è sufficiente svuotarlo o aspirarlo con l’ago.

E’ vero che i fumatori sono più soggetti ai rischi?

Si. La nicotina favorisce una vasocostrizione che compromette la circolazione rallentando i processi di guarigione. Il sangue dei fumatori è meno ossigenato. Può succedere che una parte della cute in prossimità delle orecchie vada incontro a necrosi. Ciò non solo rallenta notevolmente la guarigione delle ferite, ma ha un impatto negativo anche sull’aspetto delle cicatrici. Perciò è necessario sospendere il fumo già alcune settimane prima dell’intervento e protrarre tale sospensione per alcune settimane dopo.

Sono davvero possibili lesioni dei nervi?

Sono possibili, ma ciò capita veramente di rado e anche in tal caso l’effetto è solo temporaneo. Il nervo più esposto è quello sensoriale, responsabile della componente propriocettiva dell’orecchio e della parte subito adiacente. La sensazione può essere sgradevole, ma non comporta complicazioni severe. Più complesso può essere invece il danno al nervo facciale che conferisce capacità motoria ai muscoli mimici. Con la perdita di questa funzione certi movimenti della parte del viso potrebbero risultare compromessi. Come chirurghi plastici ci occupiamo però anche del ripristino della funzione di tale nervo in seguito a tumori o incidenti. Conosciamo a fondo l’anatomia di tutti gli strati tissutali del viso, del decorso dei rami del nervo facciale e della posizione dei cosiddetti “punti pericolosi”. Perciò danni a livello di questo nervo sono veramente poco probabili.

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